Del ricco e attivo centro, pianificato in età augustea, sono visibili i resti dei principali monumenti pubblici, civili e religiosi: la Curia e i templi Gemini – affaccianti sul foro –, la basilica, il teatro e l'anfiteatro, questi ultimi lungo la via Flaminia, che entrava in città attraverso il monumentale arco di San Damiano.
Il tratto urbano della strada formava il cardo maximus, lastricato con basoli di pietra calcarea e munito di marciapiedi e di canalizzazioni per lo scolo delle acque. Monumenti funerari sono visibili a nord dell'arco di San Damiano, mentre nella zona opposta è un impianto termale, tuttora in corso di scavo.
L'alimentazione dell'acqua avveniva tramite cisterne, di cui una, dopo vari utilizzi, è stata trasformata in Antiquarium e destinata ad accogliere frammenti architettonici e di intonaco dipinto, terrecotte architettoniche, nonché una serie di sculture a destinazione funeraria.
Testimonianza della diffusione del cristianesimo è la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, ricavata in epoca medievale da un preesistente edificio romano lungo la Flaminia. A lungo utilizzata come deposito di materiali archeologici, è stata recentemente recuperata e trasformata in struttura espositiva.
A sud dell’area archeologica è allestito, dal 2001, un Centro di documentazione che espone materiale in gran parte inedito, frutto dell’attività di ricerca svolta tra il 1951 e il 1972 dall’archeologo Ugo Ciotti.